I primi soccorsi arrivano lentamente. Molte strade di accesso sono danneggiate. In particolare, ad Amatrice un ponte pericolante, quello di Tre occhi, costringe a entrare in paese solo a piedi. Quasi mille uomini, tra Vigili del Fuoco, Protezione civile, Carabinieri, Corpo forestale, e volontari, senza fermarsi mai, estraggono dalle macerie centinaia di persone e prestano soccorso ai sopravvissuti. Vigili, forestali, volontari, lavorano a mani nude, con pale, corde e picconi. Ad aiutarli, ci sono anche le unità cinofile. Il cane Leo è una delle figure eroiche di questo dramma: il labrador della Polizia di Stato salva dalle macerie Giorgia, la bimba rimasta sotto la sua casa crollata per oltre 16 ore.
Mentre si lavora contro il tempo alla ricerca di sopravvissuti, la terra trema di nuovo e provoca nuovi crolli. Alle 14.36 del 3 settembre una scossa di magnitudo 4.3 si verifica a una profondità di 10 km. Ad Amatrice provoca un ulteriore crollo nell’edificio della scuola Romolo Capranica, già lesionato.
La terra trema ancora forte
Nel frattempo, i Vigili del fuoco e la Protezione Civile hanno messo a punto le fasi di intervento. Allestiti i campi di assistenza e messe in azione le unità mobili di radio-telecomunicazioni, dopo la primissima emergenza si comincia subito a pensare alla ricostruzione.
Di Annalisa Fantilli
“Aiuteremo la popolazione a riprendere le attività”
Il capo dipartimento dei Vigili del Fuoco, Gioacchino Giomi, spiega che la popolazione non sarà abbandonata dopo le prime fasi dei soccorsi e illustra quali sono le operazioni dei Vigili del Fuoco nelle zone colpite dal sisma. L’intervista di Paolo Poggio