La Rai racconta Borsellino

È arrivato il tritolo per me – TG3

Pochi giorni prima di essere ucciso Borsellino confidò al suo confessore: è arrivato il tritolo per me ma resto qui, lo Stato non scappa.
Servizio di Fabrizio Feo

Edizione straordinaria TG3 – Palermo: Strage di via D’Amelio

A Palermo vengono uccisi da un’autobomba il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta mentre si reca a casa della madre.
Servizio di Maddalena Bolognini

Strage di via D’Amelio: prima ricostruzione dell’attentato

Borsellino salta in aria e il carcere festeggia, TG1 speciale l’inchiesta

Alla notizia della morte di Paolo Borsellino in un carcere di Catania si festeggia la morte del magistrato.

La vedova Borsellino: mi disse “ora tocca a me”, TG1 speciale l’inchiesta

Parla la vedova Borsellino e ricorda i drammatici momenti del “dopo Capaci”.

Blu notte – Il Caso Borsellino

Puntata monografica dedicata ala strage di via D’amelio in cui persero la vita il magistrato Borsellino e gli agenti della sua scorta.

La morte di Borsellino, i messaggi di Riina TG1 ed. 13.30 19.07

Rita Borsellino: le verità nascoste

“Prima di morire Paolo disse una volta: Quando mi ammazzeranno ricordatevi che non sarà stata soltanto la mafia.” A oltre vent’anni dalla morte di Paolo Borsellino, ucciso con un’autobomba assieme a cinque agenti di scorta il 19 luglio 1992 dalla mafia, ancora non si conosce la verità sulla strage. “Chi utilizzò la mafia? Perché e per quali scopi?”, si chiede Rita Borsellino, sorella del magistrato. “Io credo veramente che ci siano troppe domande che aspettano ancora delle risposte. Questa povera Italia ha troppe verità che non arrivano, mezze verità, buchi neri… buchi neri che indeboliscono sempre di più la nostra democrazia.” L’intervista è andata in onda il 19/5/2012 per Tg2 Dossier.

Borsellino: morte annunciata di un eroe di Stato

“Chi ha paura muore ogni giorno. Chi non ha paura muore una volta sola”. Anche queste parole fanno parte dell’ eredità lasciata agli italiani, da un eroe dello Stato che ha dato la vita nella lotta alla mafia: il magistrato Paolo Borsellino, strappato alla vita, in un attentato, a 100 giorni dalla strage di Capaci, nella quale perse la vita il suo collega e amico, Giovanni Falcone, insieme alla moglie e agli agenti della scorta. Il 19 luglio 1992, nel pomeriggio, un boato risuona in via D’Amelio, a Palermo: è l’esplosione di un’autobomba con 50 chili di tritolo che uccide, con il giudice del pool anti mafia, cinque uomini della scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosinae, Claudio Traina.

I funerali della scorta – La Storia siamo noi 57 giorni a Palermo

Le immagini dolorose dei funerali di Stato degli “angeli” di Paolo Borsellino.

L’ultimo giorno di Paolo Borsellino – La Storia siamo noi 57 giorni a Palermo

Dopo aver pranzato a Villagrazia con la moglie Agnese e i figli Manfredi e Lucia, Paolo Borsellino si reca insieme alla sua scorta in via D’Amelio, dove vivono la madre e la sorella. Una Fiat 126 parcheggiata nei pressi dell’abitazione della madre con circa 100 kg di tritolo a bordo, esplode al passaggio del giudice, uccidendo oltre a Paolo Borsellino anche i cinque agenti.

L’eccidio di via D’Amelio – La Storia siamo noi 57 giorni a Palermo

L’attentato è stato compiuto alle 17.00 in punto davanti al civico 19 di Via D’Amelio. La deflagrazione, di una violenza inaudita, è stata avvertita in gran parte della città. Quando, sull’eco del boato, hanno cominciato a convergere mezzi delle forze dell’ordine, dei vigili del fuoco e autoambulanze, quanti sono arrivati per primi sul posto non hanno creduto ai propri occhi. L’edificio in cui era diretto il magistrato è sventrato alla base e i segni di lesioni consistenti e infissi divelti fino al quinto piano. Una ventina di automobili che bruciavano, cadaveri e resti umani sull’asfalto.

Antonio Caponnetto – padre del pool antimafia RaiStoria Diario Civile

Antonino Caponnetto, capo dell’Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo.
Il giudice seppe raccogliere il testimone da Rocco Chinnici, assassinato nel 1983, e coordinare il pool del quale fecero parte anche Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Nel documentario, firmato da Simona Fasulo, con la regia di Leonardo Sicurello, le voci sono quelle degli amici, degli ex colleghi e dei familiari.
Inoltre, grazie alle interviste realizzate da Caponnetto per la Rai, è possibile ricostruire il suo punto di vista sulla lotta alla mafia e un suo personale ricordo di Falcone e Borsellino.

Falcone e Borsellino nelle parole di Caponnetto

La morte di “due figli” nel racconto di Antonino Caponnetto, magistrato che guidò il Pool antimafia dal 1983