L’ultimo saluto: “Scusaci Giulia”

Funerali delle vittime del 24 agosto

Il 27 agosto ad Ascoli Piceno si svolgono le esequie per le vittime marchigiane. Trentacinque bare uguali allineate, due più piccole, di bambini, e un altare allestito in una palestra comunale. ”Ho chiesto a Dio: e adesso che si fa?” dice il vescovo di Ascoli Piceno, monsignor Giovanni D’Ercole durante l’omelia. Un cane veglia la bara del padrone. Appoggiato su una piccola bara un messaggio straziante: “Scusaci Giulia” scrive Andrea, forse un vigile del fuoco, “scusa se siamo arrivati tardi, purtroppo avevi già smesso di respirare, ma voglio che tu sappia da lassù che abbiamo fatto tutto il possibile per tirarvi fuori”.

“Ho chiesto a Dio: e adesso che si fa?”

L’omelia ai funerali solenni delle vittime marchigiane del sisma.

Un cane veglia la bara del padrone

La vittima si chiamava Andrea Cossu, 45 anni, di origini sarde, ed è morto nel terremoto che ha colpito Pescara del Tronto. (Immagini Tg3)

Tre giorni dopo, il 30 agosto, i funerali ad Amatrice sotto una tensostruttura che rimanda il rumore della pioggia incessante. Palloncini bianchi si levano in cielo, ci vogliono otto minuti al vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili, per leggere i nomi di tutte le vittime. “Il terremoto non uccide. Uccidono le opere dell’uomo” accusa durante l’omelia.

“Il terremoto non uccide. Uccidono le opere dell’uomo”

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